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Bio-Qualità: la scommessa vincente dell’olivicoltura campana

Nel suo consueto appuntamento comunicativo #AgriDiario, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania on. Nicola Caputo ha avuto modo di sottolineare l’interesse e l’apprezzamento per il progetto di monitoraggio e controllo della mosca dell’olivo finalizzato allo sviluppo dell’olivicoltura biologica. Un progetto attuale e strategico anche alla luce delle recenti disposizioni che limiteranno molti dei principi attivi (i.e. dimetoato) oggi utilizzati per il controllo del dannoso insetto Bactrocera oleae.

Producendo olio produciamo ossigeno per la comunità” è la frase che più mi ha colpito nel corso dell’incontro che ho avuto con Giuseppe Ceparano, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Napoli. Con lui abbiamo discusso di un importante progetto, di cui la Regione Campania è capofila e di cui fanno parte, CNR-IPSP; UNINA – Dip. Agraria; AIAB CAMPANIA (Ass. Italiana per l’agricoltura biologica), che prevede la conversione al biologico degli oliveti, con ricadute positive in termini di riduzione gas serra, emissione di ossigeno ed inquinanti ambientali oltre ad accrescere la qualità dell’olio prodotto”.

 

L’ODAF Napoli è impegnato in prima linea in questo ambizioso progetto essendone patrocinatore morale e consulente tecnico.

Un ringraziamento al Presidente Giuseppe Ceparano e al Distretto di Qualità Terre Aurunche per l’incessante lavoro che svolgono a supporto dell’olivicoltura campana di qualità.

20210223 Bio-qualità olivicoltura campana

 

Bruno Striano, dottore agronomo

Consigliere segretario e delegato alla Comunicazione ODAF Napoli